Dopo giorni e giorni di silenzio, riparto con la storia/leggenda
del principio di Archimede rivisitata (sia nel lessico sia nella semplificazione
dell’esperimento) per poter esser letta ai bambini anche più piccoli.
C’era una volta nella bella città di Siracusa, un saggio, ma tanto vanesio, re di nome Gerone II.
Per festeggiare gli anni di pace e splendore, il re Gerone II commissionò al Signor Orafo una corona d’oro puro. Per forgiare la corona più splendente del mediterraneo, il re dovette consegnare moltissimo metallo puro.
Solo dopo interminabili settimane di attesa, il sovrano poté indossare la splendente corona e dichiarrsi pienamente soddisfatto.
Solo dopo interminabili settimane di attesa, il sovrano poté indossare la splendente corona e dichiarrsi pienamente soddisfatto.
Passarono i mesi e, guardandosi allo specchio, un tremendo dubbio lo
assalì: “la corona sarà proprio di oro puro?”.
Il re sospettoso iniziò a chiedersi come scoprire se il Signor Orafo
avesse o meno diluito il metallo prezioso con l’argento. Si trattava di un
problema difficilissimo, poiché la corona non poteva essere raschiata per averne
un campione da analizzare e, di certo, non poteva essere intaccata in qualsiasi
altro modo.
Lo scienziato siracusano Archimede, grande amico del
re, si lambiccò il cervello giorno dopo giorno, notte dopo notte senza
risultati.
Un pomeriggio decise di rilassarsi andando alle terme a
farsi un bel bagno caldo. Lo aveva fatto milioni di volte. Era un ottimo modo
per rilassarsi e fare riposare la mente. Ogni volta che si era immerso nella vasca
il livello dell’acqua era sempre salito. Ma quel giorno l’acqua che
copiosamente usciva dalla vasca gli rivelò la soluzione dell’arcano.
Archimede era talmente felice della scoperta fatta che si
precipitò a casa completamente nudo urlando come un pazzo “EUREKA!!!! Ho trovato
la risposta”.
Cosa aveva capito Archimede facendo il bagno?
Tantissime cose: Che in acqua si sentiva più leggero e che
immergendosi aveva spostato dell’acqua.
Archimede aveva capito che tutto quello che immergiamo in
acqua riceve una spinta dal basso verso l’alto e che questa spinta dipende dal
volume e non dal peso dell’oggetto.
Il sagace Archimede decise di fare un esperimento. Costruì una bilancia per verificare qual era l'oggetto immerso nell'acqua a ricevere una spinta maggiore.
I primi oggetti ad essere confrontati sono stati: un lingotto d’oro e uno d’argento dello stesso peso della corona.
Archimede vide che era il lingotto d'argento a ricevere una spinta maggiore. Aveva un volume maggiore!
Poi confrontò l'argento con la corona. Di nuovo l'argento risultava essere quello con spinta maggiore e quindi più voluminoso.
Infine confrontò l'oro e la corona del re. Qui il grande stupore. La corona fu spinta in alto, risultando quella di volume maggiore.
La corona era esattamente tra oro e argento!
Archimede era riuscito a confermare i sospetti del re. Il Signor Orafo
aveva rubato parte dell’oro e sostituito quella parte con l’argento.
Il re Gerone II cacciò dal regno l’orafo ladro e ricompensò l'amico Archimede per la sua astuzia.